Intervista per Stradanove

Intervista per Stradanove

25 Gennaio 2013 0

L’altro giorno mi hanno intervistato per il sito www.stradanove.net dove stanno facendo una interessante rassegna di modenesi atipici, ovvero i miei concittadini che hanno deciso di investire il loro tempo e il loro talento in lavori non certo standard. Ecco cosa ne è venuto fuori dopo che il giornalista ha sapientemente incanalato in domande precise e spazi ristretti la mia esuberanza.

Giornalista, blogger, consulente e, prima di tutto, ludologo

E’ visceralmente appassionato di giochi da tavolo e ha trasformato il suo puro interesse in mestiere pratico: giornalista, blogger, consulente e, prima di tutto, ludologo, il modenese Andrea Ligabue – fra gli organizzatori di PLAY: Festival del Gioco – si racconta a Stradanove.

Una vita da ludologo, come la descrivi?
E’ davvero piacevole vivere di giochi, giocando. Ho avuto la fortuna di fare della mia passione un lavoro senza percorrere strade già tracciate, come quella dell’autore e l’editore, ma anche senza esempi da seguire o modelli a cui attenermi. Quest’ultimo aspetto ha anche rappresentato, nel tempo, una fonte di preoccupazione: è la scelta giusta?, e sostenibile?, mi sono chiesto.
Faccio sì di tenermi aggiornato, studiando e scoprendo le implicazioni (e complicazioni) che questo stile di vita comporta.

Abbandonare il mondo della chimica, dopo la laurea: scelta o compromesso?
Se ci fossero state le condizioni per continuare a fare ricerca in Chimica Teorica, avrei proseguito, presumibilmente, la carriera Universitaria. Ho più di 20 pubblicazioni in materia e, nel complesso, credo si essere stato un ricercatore valido. A conti fatti, però, quella strada non si è rivelata la mia, pertanto non mi pento delle scelte fatte e, anzi, sono soddisfatto del mio lavoro.

Com’è nato il tuo interesse per la materia?
Fin da piccolo, mi divertivo ad inventare giochi con fogli, colori e pedine. All’età di 16 anni, grazie a mio fratello, ho scoperto il mondo dei giochi di ruolo e poi il Club TreEmme, l’associazione di cui ancora faccio parte. Lì, ogni sera, ci si misurava (e lo si fa tuttora) con i giochi più vari, spaziando da quelli di ruolo ai giochi da tavolo, attraverso giochi di miniature e partite in rete. Divenuto genitore ,mi sono poi avvicinato al mondo dei giochi per bambini, e ho scoperto le potenzialità che il gioco può avere in ambito educativo e scolastico.

Leggi l’intervista completa su www.stradanove.net

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