10 Settembre 2014

Di inventori di giochi e di cultura ludica

C’è chi chi dice “nella vita prima o poi scriverò un libro”, chi invece pensa di aprire un ristorante o un bed & breakfast e chi invece ha, nel cassetto dei suoi sogni, ha un gioco. Da piccolo passavo gran parte del mio tempo a squadrettare fogli di carta (avevo anche imparato a fare gli esagoni con righello e matita!) e creare giochi: il gioco dei puffi, il gioco di goldrake, … Erano tutti, bene o male, dei “roll and move”, ovvero giochi la cui meccanica principale si riduceva a lanciare un dado, spostare la propria pedina su un percorso e, in base alla casella raggiunta, attivare qualche effetto! Ci giocavo da solo o con gli amici sognando un giorno di vedere la mia creazione in un negozio.
Negli anni ho incontrato e conosciuto migliaia di giochi da tavolo e alla fine ho smesso di squadrettare fogli e riposto le mie idee in un cassetto che ogni tanto, timidamente, apro, aggiungendo qualche appunto, qualche foglietto, qualche speranza. Al momento però il gusto di giocare con le opere della fantasia degli altri autori, grandi e piccoli, mi appaga a sufficienza.